È stata inaugurata giovedì 30 gennaio a Capoterra, comune a pochi chilometri da Cagliari, la mostra “L’eredità della vita – Il clima è una scelta: salviamo il futuro”, realizzata nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente”.

Casa Melis, l’edificio storico che ospita la mostra, ha aperto i suoi antichi portoni alle 10, e  Roberta Aramu, vice responsabile nazionale donne della Soka Gakkai, ha accolto i primi visitatori con un discorso sull’importanza del rispetto per ogni forma di vita. Ci ha ricordato le parole di Sensei che, parlando di sostenibilità, ci esortava a preoccuparci di lasciare un mondo migliore alle generazioni future, compiendo le scelte giuste nel loro interesse e creando valore fin dai più piccoli gesti.

La vicesindaca Silvia Sorgia ha sottolineato come per il comune di Capoterra sia una priorità assoluta agire in difesa dell’ambiente, ancor più perché il territorio ha vissuto in prima linea gli effetti dei cambiamenti climatici, con devastanti alluvioni e trombe d’aria. Ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel preservare l’ambiente e nell’autorizzare solo opere pubbliche che ne garantiscano la piena tutela.

Luca Piano, funzionario culturale che si occupa della gestione di Casa Melis, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa, riconoscendone i profondi valori alla base: armonia con la vita dell’universo, saggezza, coraggio e forza vitale, elementi essenziali per un vero sviluppo sostenibile.

Stella Bianchi, direttrice esecutiva della campagna “Cambio io, cambia il mondo”, ha posto l’accento su un aspetto fondamentale: ognuno di noi deve sentirsi parte integrante del cambiamento, come un seme di trasformazione profonda. La storia lo dimostra con tutti i movimenti per la pace e per i diritti civili. Ogni individuo che agisce con fiducia e convinzione attraverso i propri pensieri, parole e azioni può spezzare il ciclo della distruzione e avviarne uno di costruzione e bellezza. E quel singolo, inevitabilmente, diventerà un “noi”, capace di generare una vera rivoluzione.

Intervista di uno4.it

Alla fine degli interventi le oltre 140 persone arrivate a Casa Melis hanno potuto assistere all’esibizione di due artisti isolani, Bujumannu e Sista Namely, che hanno eseguito il loro brano “We Try”. Le loro voci, accompagnate dal ritmo reggae, hanno trasmesso un messaggio di fiducia nella vita e nelle nostre capacità di costruire il cambiamento.

Dopo il taglio del nastro, le prime classi degli istituti secondari e superiori della zona hanno visitato la mostra, e molte altre sono attese nei prossimi giorni.

La mostra ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sulle cause e gli impatti della crisi climatica e di incoraggiare tutte le persone che la visiteranno a partire da un cambiamento interiore per trasformare la paura in determinazione ad agire con speranza e ottimismo. Rimarrà aperta fino al 9 febbraio e accoglierà due tavole rotonde, in cui si parlerà di ambiente, ma anche di buone pratiche per tutelarlo e tutelarci. Sono in programma anche due swap party: scambio d’abiti per mettere in pratica lo spirito dell’economia circolare.

E, su questa scia, alla chiusura ci sarà una pedalata ecologica verso la spiaggia della cittadina.

Report di Francesca Ardau

Questa notizia è uscita anche su Il Nuovo Rinascimento