Il 2 febbraio 2025, alle ore 15:00, è stata inaugurata a Impruneta la mostra itinerante L’eredità della vita – Il clima è una scelta, salviamo il futuro, un’esposizione che invita a una riflessione profonda sulla crisi climatica e sulla responsabilità collettiva nel costruire un futuro più sostenibile.

L’evento si è svolto nella splendida cornice del Loggiato del Pellegrino, in Piazza Buondelmonti, con il sostegno del Comune di Impruneta e della Pro Loco locale, che hanno reso possibile l’allestimento dell’esposizione e l’organizzazione di eventi educativi per le scuole.

Un’inaugurazione partecipata e ricca di spunti di riflessione

L’inaugurazione ha registrato un’ampia partecipazione, con oltre 220 persone presenti, tra cittadini, giovani e rappresentanti delle istituzioni.

A prendere la parola sono stati Riccardo Lazzerini, Sindaco di Impruneta, Stella Bianchi, curatrice della mostra e direttrice esecutiva della campagna, e Deanna Cavicchi dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Deanna Cavicchi dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha aperto gli interventi proponendo una lettura profonda e spirituale del tema della sostenibilità, richiamando il concetto buddista dell’interdipendenza: “Nulla esiste in modo isolato. Tutto è connesso. Ogni nostra azione, anche la più piccola, ha delle conseguenze. Se comprendiamo questo, capiamo che il problema ambientale non è qualcosa di lontano da noi, ma ci riguarda profondamente, perché è legato al nostro stesso benessere”. Deanna Cavicchi ha citato, inoltre, il maestro buddista Daisaku Ikeda, sottolineando che il primo passo per affrontare le sfide globali è sviluppare una mentalità di responsabilità e speranza: “Se pensiamo alla nostra esistenza in una cornice più ampia, possiamo superare le barriere e costruire il futuro che desideriamo. Dobbiamo credere nella nostra capacità di creare valore, perché le nostre azioni possono davvero fare la differenza”.

Nel suo intervento, il Sindaco Lazzerini ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando quanto sia cruciale ripensare il nostro modello di consumo e produzione, ponendosi domande scomode, ma necessarie:

Oggi viviamo in una società che ci spinge al consumo sfrenato, ma ci siamo mai chiesti quale sia il prezzo di questo stile di vita? Ci siamo mai chiesti se davvero abbiamo bisogno di tutto quello che compriamo? Abbiamo normalizzato sprechi assurdi, dagli imballaggi eccessivi agli acquisti compulsivi. Ma tutto questo ha un impatto, e dobbiamo prenderne atto. La domanda è: siamo davvero disposti a cambiare?

Lazzerini ha poi ricordato l’importanza di figure politiche che in passato avevano intuito la necessità di un approccio più equilibrato tra sviluppo ed ecologia, citando Enrico Berlinguer e la sua visione di una società più giusta e sostenibile. “Berlinguer aveva capito che la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente sono due facce della stessa medaglia. Ma oggi, invece di avanzare su questa strada, sembra che stiamo andando nella direzione opposta, alimentando un modello economico che mette il profitto prima delle persone e dell’ambiente. Ecco perché momenti come questi, come questa mostra, sono così importanti: perché ci obbligano a fermarci, a riflettere e a pensare a un futuro diverso.”

Infine, Stella Bianchi, curatrice della mostra e direttrice esecutiva della campagna, ha enfatizzato la necessità di coltivare una consapevolezza diffusa e incoraggiare ognuno ad agire per affrontare la crisi climatica:

Di fronte all’emergenza climatica, la prima cosa da fare è riconoscere il problema. Se non capiamo da cosa dipende la crisi climatica e cioè quanto è causata dall’uso dei combustibili fossili, non potremo mai trovare una soluzione. Ogni azione, anche la più piccola, conta ed è un passo importante verso un cambiamento di sistema. Tutto inizia sempre dalla propria trasformazione interiore, dal riconoscere le proprie infinite potenzialità. E ogni cambiamento di sistema è sempre prima un cambiamento personale.

Stella Bianchi ha citato esempi concreti di vittorie ottenute da cittadini e attivisti.Pochi giorni fa – ha spiegato Stella Bianchi – è arrivato lo stop da parte del tribunale di Edimburgo all’avvio dello sfruttamento di Rosebank, un grande giacimento di petrolio e gas al largo delle isole Ebridi, e con esso anche la richiesta al nuovo governo ora in carica di tener conto delle emissioni di gas serra che si produrrebbero. È una vittoria ottenuta grazie a una campagna guidata con coraggio e determinazione da giovani donne che si sono unite e hanno raccolto il consenso di moltissime persone. Alzarsi da soli con coraggio e sincerità richiama sempre un noi e può portare a grandi vittorie”.

Al termine degli interventi, il Sindaco Lazzerini, Stella Bianchi e Deanna Cavicchi hanno tagliato il nastro, dando ufficialmente il via alla mostra.

Nel libro delle firme, moltissimi visitatori hanno lasciato commenti positivi e riflessioni, tra cui quello dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Impruneta, Irene Marchetti, che ha scritto: “Come amante dell’ambiente, sento profondamente questo tema, come assessore all’ambiente ringrazio l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai per questa bellissima iniziativa. Credo che questo sia solo l’inizio di una importante collaborazione anche con le nostre scuole

La mostra

La mostra, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo” e realizzata con il patrocinio del Comune di Impruneta e del supporto della Pro Loco locale, sarà aperta al pubblico fino al 16 febbraio, con orario 9:00-12:00 e 16:00-19:00. L’ingresso è libero.

La mostra, oltre ai 18 pannelli informativi che guidano i visitatori attraverso le cause e le conseguenze della crisi climatica, offrendo spunti di riflessione sulle azioni individuali e collettive necessarie per affrontare questa sfida globale, strizza l’occhio ai giovani. Accanto alla mostra, infatti, sono stati organizzati due laboratori didattici rivolti alle scuole:

Report di Ilaria Gori e Foto di Irene Cappelli

Questa notizia è uscita anche su Il Nuovo Rinascimento