Il 22 ottobre è stata inaugurata a Guidonia Montecelio, Roma, la mostra “L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro”, aperta al pubblico fino al 26 ottobre, che ha visto la partecipazione di oltre 500 visitatori di cui più della metà studenti.
La speranza diventa azione
Guidonia, 22 ottobre 2025 – È stata inaugurata il 22 ottobre presso la Sala della Cultura di Guidonia la mostra “L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro”, promossa e coordinata dalla Fondazione “Be the Hope” nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente”.
All’inaugurazione, in rappresentanza del comune di Guidonia, erano presenti il Sindaco Mauro Lombardo, l’assessore alla cultura Michele Venturiello, Luca Lucangeli Istruttore amministrativo e il presidente del Consiglio Comunale, Erik D’Alisa.
Anche l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha portato i propri saluti. Nel suo intervento, Silvia Solari, Ministro di culto della Soka Gakkai, dopo i ringraziamenti al Comune di Guidonia, al Sindaco e a tutta l’amministrazione comunale per aver accolto con entusiasmo, sostenuto e reso possibile la realizzazione di questo evento, ha espresso l’auspicio che questa collaborazione rappresenti l’inizio di un percorso condiviso, volto a promuovere consapevolezza, partecipazione attiva e senso di responsabilità nella cittadinanza. Ha ricordato che l’Umanesimo buddista pone al centro la dignità della vita e la consapevolezza dell’interconnessione tra tutti gli esseri viventi, principi dai quali scaturisce una responsabilità condivisa verso il futuro del pianeta. “La responsabilità non è un atto improvviso, ma il frutto di un percorso quotidiano fatto di relazioni, comunità e crescita interiore” ha detto Silvia Solari, spiegando che la mostra vuole essere uno strumento per stimolare questo processo e per offrire a ciascuno la forza di reagire alle sfide globali con consapevolezza e azione. Citando il filosofo buddista Daisaku Ikeda, ha infine ribadito l’importanza di “avere radici solide e una visione capace di percepire l’impatto delle nostre azioni”.
Mattia Sammatrice per la Fondazione Be The Hope, ha spiegato che il nome dell’organizzazione – “Essere speranza” – racchiude un impegno quotidiano verso il cambiamento, fondato sulla responsabilità personale e collettiva. Ha proseguito dicendo che “la crisi climatica non è solo una questione ambientale, ma coinvolge ogni aspetto della vita sociale ed economica, richiedendo un nuovo modo di pensare e agire. L’educazione alla sostenibilità è quindi essenziale per trasformare la consapevolezza in azione: ognuno può essere parte della soluzione. La mostra vuole ispirare questa energia positiva e ricordare che la speranza è una scelta attiva, capace di generare trasformazione se condivisa da molti”.
Insieme alle Istituzioni locali
Anche il Sindaco Mauro Lombardo ha condiviso una riflessione profonda sul senso dell’interconnessione tra gli esseri umani e sul valore della consapevolezza interiore come fondamento dell’impegno civico.
Ha ricordato come, nei suoi primi approcci giovanili alle culture, alle filosofie e alle religioni, fosse caduto nella semplificazione — comune a molti — secondo cui l’Occidente sarebbe orientato verso l’esterno e l’Oriente verso l’interno. Crescendo, ha compreso che questa distinzione è illusoria: l’uomo occidentale e l’uomo orientale restano, in fondo, ugualmente uomini. Le loro culture possono essere diverse, ma condividono la stessa essenza, lo stesso “DNA spirituale”. Ha poi sottolineato come chi coltiva la propria interiorità e la dimensione spirituale diventi naturalmente più attento agli altri e al mondo che lo circonda. La consapevolezza del senso delle proprie azioni, del giusto e dello sbagliato, genera buone persone — e, per estensione, buoni cittadini.
Ha poi invitato ciascuno a non aspettarsi il cambiamento dagli altri, ma ad assumersi in prima persona la responsabilità di migliorare la comunità attraverso la partecipazione e la collaborazione.
Una mostra che parla ai giovani e al territorio
La mostra ha registrato un’ampia e partecipe affluenza, con 555 visitator*, tra cui 318 studenti provenienti da 16 classi degli istituti secondari di primo e secondo grado del territorio, oltre agli ospiti della Casa Famiglia di Myriam.
Gli studenti hanno lasciato numerosi messaggi nel libro dedicato alla mostra, esprimendo gratitudine e il desiderio di impegnarsi concretamente — anche attraverso piccoli gesti — per un futuro sostenibile. Alcuni visitatori hanno manifestato una sincera emozione di fronte alle parole di Daisaku Ikeda, e non pochi studenti più giovani si sono fermati a ricopiare nei propri quaderni alcune delle sue frasi, segno tangibile di un messaggio che ha saputo toccare mente e cuore.
Un momento di profonda condivisione che ha reso evidente come la mostra non sia stata solo un evento espositivo, ma un’esperienza capace di generare consapevolezza, ispirazione e speranza concreta nel cambiamento.
Report a cura di Becattini Valentina e Tondini Marilena