Piantare semi di speranza: un appello buddista per un’azione coraggiosa nell’ambito della giustizia climatica

In occasione della COP26 (26° Conferenza delle parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) la Soka Gakkai Internazionale ha rilasciato la seguente dichiarazione, che si articola in quattro punti principali

La COP26 è un’opportunità cruciale per creare un’autentica solidarietà globale che si traduca in azioni per affrontare il “codice rosso per il clima” che l’umanità ha davanti. Oltre ad accelerare la riduzione dei gas serra, è essenziale che le conclusioni della COP26 non lascino nessuno indietro, potenzino l’educazione e diano più opportunità di leadership ai giovani, rendendoci tutti più consapevoli di ciò che possiamo fare concretamente per piantare semi di speranza e di azione.

1) Affrontare la sofferenza umana

È essenziale che ci occupiamo di quelle sofferenze concrete che già molte persone e famiglie in tutto il mondo stanno vivendo a causa del cambiamento climatico, realtà che spesso vengono oscurate dai dati macroeconomici. Ci vuole compassione per sentire la sofferenza di coloro che sono direttamente colpiti dai molteplici aspetti del cambiamento climatico, ci vuole coraggio per affrontare verità dolorose e ci vuole saggezza per identificare le azioni più adatte, sia a livello individuale sia collettivo, per alleviare questa sofferenza.

Nel nostro approccio la centralità viene data all’ascolto e alla risposta ai bisogni, alle voci e alle prospettive di coloro che sono stati maggiormente colpiti, persone che in genere sono anche più vulnerabili alle diseguaglianze di genere e ad altre forme di discriminazione strutturale.
Non dobbiamo rimanere indifferenti e abbandonare alla propria sofferenza nessun individuo o gruppo di individui. Come ricordano gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), nel nostro mondo interconnesso, pieno di risorse, di potenzialità umane e creatività, non è accettabile lasciare indietro qualcuno.

Alla COP26 è essenziale che gli Stati parti e i negoziatori:

2) Educazione ed empowerment

Di vitale importanza è l’educazione alla sostenibilità e alle questioni climatiche, per divenire consapevoli dei legami che sussistono fra i comportamenti umani, l’ambiente e la società. Occorre un’educazione che stimoli la riflessione e l’empowerment, in modo che il peso della conoscenza non diventi un fardello. L’educazione deve alimentare la fiducia nel fatto che ognuno di noi possiede sia il potere che la responsabilità di realizzare un cambiamento positivo su scala globale.

Alla COP26 è essenziale che gli Stati parti e i negoziatori:

3) Impegno e guida dei giovani

Ascoltare le voci dei giovani non è un “optional”, è l’unica strada ragionevole per andare avanti se siamo davvero preoccupati per il futuro del mondo.

I giovani hanno la perspicacia, la creatività e il coraggio per farci progredire superando le vecchie situazioni di stallo e infondendoci una rinnovata fiducia nel futuro. Dobbiamo investire tutte le nostre energie per renderli consapevoli del loro potere e sostenerli, lavorando insieme per trovare soluzioni ai problemi che abbiamo di fronte.

Alla COP26 è essenziale che gli Stati parti e i negoziatori:

Per quanto riguarda la prospettiva più ampia dell’ONU è essenziale:

4) La società civile assume la guida: piantare semi di speranza e azione

Nella sua Proposta di pace 2020 il presidente Ikeda afferma: «Ognuno e ognuna di noi, a partire da dove si trova adesso, ha il potenziale di diventare artefice del cambiamento verso una società globale sostenibile, e […] ogni azione che compie è un seme di cambiamento, un seme di speranza» (Allegato a BS, 200, 11).

Le implicazioni della crisi climatica sono così profonde e complesse da apparire spaventose e schiaccianti, lasciando nelle persone una sensazione di impotenza e disperazione. Perciò è vitale agire a livello locale in ogni modo possibile.

Inoltre, unirsi agli altri in un’iniziativa collettiva accresce enormemente le nostre capacità e la fiducia nella possibilità di cambiare le cose.

Al di là della COP26 è essenziale che noi, come individui:

Se riusciremo a far sbocciare il potenziale di ogni individuo, a valorizzare il ruolo unico che ognuno può svolgere, la cerchia di persone consapevoli del proprio potere individuale di cambiare le cose aumenterà sempre di più, contribuendo così a tracciare una strada futura più equa e sostenibile per la civiltà umana e per il nostro pianeta.

Riferimento: https://www.sokaglobal.org/contact-us/media-room/statements/buddhist-call-for-climate-justice-cop26.html

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